Quella che durante la Guerra Fredda era Karl-Marx-Stadt oggi si è ripresa il suo nome originale ed è tornata ad essere Chemnitz, la terza città più grande della Sassonia dopo Lipsia e Dresda.
Chemnitz è cambiata molto dall’unificazione della Germania: negli ultimi anni la città sta facendo di tutto per scrollarsi di dosso il suo passato di grigia città industriale. La pesante distruzione della Seconda Guerra Mondiale e la demolizione post-bellica per erigere un centro cittadino di stampo socialista ha lasciato come dei “buchi” in città, con ampi spazi aperti in opposizione ai tipici nuclei storici di stampo medievale. Il cuore cittadino è stato però ricostruito con molti negozi e centri commerciali ed è tornato a nuova vita.
Ancora oggi conserva il fascino della vecchia Germania Est, sebbene sia decisamente rivolta verso il terzo millennio, tanto che la Technische Universität Chemnitz conta circa 10 mila studenti, e la città sarà Capitale Europea della Cultura nel 2025.
Nonostante l’assenza di un centro storico propriamente detto, le attrattive – specie di tipo culturale – non mancano: ecco quali sono le migliori.
Per una città che per cinquant’anni si è chiamata Karl-Marx-Stadt, cosa c’è di meglio di una statua che lo ritrae? E’ un enorme volto del politico tedesco, alto 13 metri assieme al basamento cubico che le sostiene, ed ha un peso di circa 40 tonnellate.
Sul muro dietro al monumento a Karl Marx è incisa la famosa frase “proletari di tutto il mondo, unitevi” in quattro lingue: tedesco, inglese, francese e russo. La statua, affettuosamente soprannominata Nischel che significa “testa” o “teschio” in dialetto sassone, è il monumento più famoso del centro di Chemnitz, tanto che fino al 2007 il motto della città era “la città con le teste”, in riferimento al monumento.
Questa torre rossa (è infatti questa la traduzione di “Roter Turm”) risalente al dodicesimo secolo, naturalmente ristrutturata, si trova nel centro di Chemnitz ed è uno dei punti di riferimento più rappresentativi della città. Utilizzata come prigione nel Cinquecento e in seguito come residenza del magistrato cittadino, rappresenta la struttura più vecchia della Chemnitz originale.
In un edificio adiacente alla torre si trova il Cafè Roter Turm, aperto nel 1959 e diventato fin da subito uno dei principali punti di incontro della città. Entrate per respirare un po’ di storia cittadina, poichè la torre è aperta alle visite soltanto su richiesta.
Il Theater Chemnitz è una delle principali associazioni culturali della città. Mette in scena balletti, opere, commedie, concerti sinfonici, in tre diverse location della città: l’Opernhaus, la Stadthalle e la Schauspielhaus.
Ma molto spesso, per i visitatori, Theater Chemnitz è sinonimo di Opernhaus3, situata in Theaterplatz e progettata dall’architetto Richard Mobius all’inizio del Novecento. Durante la Seconda Guerra Mondiale venne distrutta, ma fu ricostruita fedelmente all’originale tra il 1947 e il 1951. Ha una forma semicircolare, e al suo interno trovano posto 720 persone a sedere.
Il centro culturale Tietz si trova nel cuore della città. Costruito nel 1913, venne usato come negozio durante la Seconda Guerra Mondiale, e conservò questo scopo fino agli anni Duemila, quando venne rinnovato e riaperto. Oggi contiene alcuni negozi, alcuni dei quali indipendenti, la biblioteca cittadina, il Museo di storia naturale e la Nuova Galleria Sassone. Dal 2020, è in essere anche un’esibizione dedicata a Stefan-Heym, scrittore tedesco nato a Chemnitz.
Infine, all’interno del Kulturhaus Tietz sono presenti alcuni tronchi della foresta pietrificata di Chemnitz.
Non tutti sanno che a Chemnitz e nei suoi dintorni è stata ritrovata una foresta pietrificata. Molti dei tronchi sono ospitati all’interno del museo di storia naturale all’interno del Kulturkaufhaus Tietz, mentre una piccola collezione si trova lungo la Zeisstrasse, nel distretto di Hilbersdorf.
La foresta pietrificata, di enorme valore archeologico e geologico, si formò a causa dell’eruzione di un vulcano circa 300 milioni di anni fa. All’interno dei tronchi ci sono resti di rettili e insetti estinti, ma anche anfibi, gasteropodi e artropodi.
Il castello Rabenstein è il castello medievale più piccolo della Sassonia. Si trova a Rabenstein, un distretto di Chemnitz sulla cima di una collina. Oggi il castello è più piccolo di quello originario, il quale aveva anche una cinta muraria di 180 metri, che racchiudeva un’area interna di due ettari.
Le origini del castello sono incerte, ma quello che sappiamo è che fu menzionato nel 1336 in un documento di Ludovico il Bavaro, duca di Baviera e imperatore del Sacro Romano Impero, nel quale lo promettè come feudo al genero nel caso in cui la linea di successione rimanesse senza eredi maschi.
Il Sächsisches Eisenbahnmuseum, o SEM, è il museo delle ferrovie sassoni. Si trova all’interno di un ex deposito di locomotive per treni merci, nel distretto di Hilbersdorf che venne chiuso nel 1992. Si possono ancora ammirare le vecchie gru, aree per alimentazione a carbone e molti altri equipaggiamenti tipici di un deposito di locomotive.
L’area espositiva descrive e ritrae l’evoluzione delle ferrovie in Sassonia, specialmente nell’area di Chemnitz. Sono in mostra locomotive a vapore, diesel ed elettriche, ma anche motori di tipo Feldbahn ancora funzionanti. Molte tra le locomotive sono prese in prestito da enti privati, come il museo dei trasporti di Dresda o quello di Norimberga.
Il museo Gunzenhauser è una galleria d’arte che contiene quasi 2500 opere provenienti da 270 artisti del ventesimo secolo, collezionate dall’esperto d’arte Alfred Gunzenhauser. Inaugurata nel dicembre 2007 alla presenza del presidente tedesco Horst Kohler, è oggi uno dei musei di arte moderna più importanti di tutta la Germania. L’edificio che ospita il museo fu costruito tra il 1928 e il 1930 e all’epoca era uno dei primi grattacieli di tutta Chemnitz.
Le principali componenti dell’esposizione sono lavori della corrente espressionista, con opere di artisti del calibro di Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel e Karl Schmidt-Rottluff. Il museo contiene anche la seconda collezione di lavori di Alexej von Jawlensky e Gabriele Munter. Ma i lavori più importanti del museo sono forse le 290 opere di Otto Dix, tra cui il primo autoritratto a olio datato 1912, vecchhi dipinti del periodo della scuola d’arte a Dresda e acquarelli risalenti alla Prima Guerra Mondiale.
Dopo una scorpacciata di arte antica e moderna, e di esplorazione del passato industriale di Chemnitz, cambiate totalmente atmosfera entrando nel Botanischer Garten, un enorme giardino di 12 ettari situato in Lepiziger Strasse. Fondato nell’1898, fu pesantemente danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale, ma fortunatamente venne ricostruito pochi anni dopo la fine delle ostilità, e continuamente espanso negli anni successivi.
Il giardino contiene diverse aree esterne in cui sono stati replicati gli habitat dell’Europa centrale, tra cui dune, stagni, steppe, lande e brughiere. Contiene anche una vasta collezione di piante da raccolto provenienti da tutto il mondo, piante medicinali e aromatiche, e tre serre che contengono circa 800 specie tra cactus, succulente, piante carnivore e piante esotiche di ogni tipo, tra cui ananas, banani, piante del caffè e molto altro.
Il giardino botanico di Chemnitz è aperto tutti giorni, e l’ingresso è gratuito.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Siccome Chemnitz non ha un centro storico propriamente detto, e in più la città è di stampo socialista con viali ampissimi e pochi edifici, ha una superficie molto vasta. Di conseguenza, gli hotel e gli appartamenti sono sparsi più o meno ovunque, senza un luogo in cui sono più concentrati.
Per visitare Chemnitz consigliamo di dormire vicino alla Roter Turm, dato che allo stesso tempo sarete vicini alla stazione ferroviaria e alle principali arterie di comunicazione. L’offerta di posti letto è adeguata alla dimensione della città, le tipologie vanno dagli hotel di alta categoria ai piccoli appartamenti a conduzione familiare.
E’ molto probabile che arriverete a Chemnitz da Lipsia o da Dresda. In entrambi i casi il viaggio è piuttosto rapido (mai più di un’ora e mezzo) e potete procedere sia in auto che con i mezzi pubblici.
Da Lipsia dovete guidare per un’ora e 15 minuti in direzione sud-est lungo l’autostrada A72 per circa 90 chilometri, oppure prendere uno dei numerosi treni che collegano le due città, per una durata del viaggio di poco più di un’ora.
Da Dresda invece potete prendere un treno regionale, che impiega circa un’ora e mezzo poichè effettua diverse fermate intermedie, o un autobus Flixbus. Viaggiando con un’auto a noleggio invece dovrete imboccare l’autostrada A4 e procedere in direzione ovest per circa un’ora.
Lipsia e Dresda sono anche i due aeroporti internazionali più vicini a Chemnitz. Purtroppo nessuno dei due scali è collegato con l’Italia con voli diretti, ed eccetto pochi voli di linea sono principalmente focalizzati su voli charter estivi da e per le principali mete di vacanza amate dai tedeschi, ossia la costa turca e le isole spagnole.
Che tempo fa a Chemnitz? Di seguito le temperature e le previsioni meteo a Chemnitz nei prossimi giorni.
Chemnitz si trova in Sassonia, a metà strada tra Jena e Dresda, non distante dal confine con la Repubblica Ceca.