Più che una patria della birra, la Baviera è un intero mondo di birre da esplorare.
I traboccanti boccali di birra che le possenti cameriere dell’Oktoberfest servono agli assetati avventori dell’evento più famoso di Monaco sono per noi italiani l’immagine simbolo della birra in Baviera.
In realtà a Monaco c’è una birra per tutti i giorni (la helles), una birra per dissetarsi o da accompagnare a piatti sostanziosi (la weiss), una birra per le feste (Oktoberfestbier) e una birra alcolica perfetta per quando scendono le temperature (bock).
Basta poi prendere un treno o la macchina e viaggiare in Baviera, per scoprire birrifici antichissimi e birrerie tradizionali, tutte con le loro spumeggianti birre (magari da gustare all’aperto in un biergarten).
Per un viaggio birraio degno del più esperto degustatore, o semplicemente per entrare in contatto con la vera anima della tradizione birraria tedesca, non perdetevi la zona della Franconia.
Qui di seguito troverete una carrellata sulle birre più bevute in Baviera e sui birrifici bavaresi più interessanti. Segnatevi i nomi per le tappe birraie che farete durante la vostra vacanza in Baviera!
La birra più bevuta in Baviera è sicuramente la helles, una birra bionda, fresca e beverina, che rappresenta per i bavaresi la birra di tutti i giorni, un po’ come il vino da pasto sulle tavole italiane. Helles in tedesco significa “chiaro” o “luminoso”, e infatti le helles sono birre chiare che sembrano risplendere di luce.
La birra più comunemente associata alla Baviera è però la weissbier, una dissetante birra di frumento che si caratterizza per note di banana e chewing gum e un colore ambrato torbido. Da provare con un piatto di brastwurstl!
Due varianti della weiss molto popolari sono la dunkelweizen, una birra di frumento scura, e la kristalweizen, una weiss filtrata.
In passato, quando ancora non esistevano le moderne tecnologie di produzione e refrigerazione, marzo era l’ultimo mese buono per produrre birra, prima che facesse troppo caldo. Le ultime birre prodotte venivano conservate in cantine di ghiaccio e poi servite alle feste del raccolto in settembre.
Märzen (marzo in tedesco) fu il nome scelto nell’Ottocento dal birrificio Spaten di Monaco per una birra nuova da servire all’Oktoberfest che si ispirava a questa antica tradizione.
Oggi queste birre bionde più alcoliche di una helles ma meno delle scure bock vengono chiamate indifferentemente Märzen o Oktoberfest. Inutile dirvi che questo è lo stile che viene servito all’Oktoberfest, vero?
Le bock, scure e forti con pronunciate note di malto e caramello, sono birre dall’interessante storia che vede protagonisti i duchi di Baviera e un mastro birraio. Secondo la storia (o leggenda?) le bock nacquero ad Einbech, nella Bassa Sassonia, ma divennero popolari e furono poi perfezionate a Monaco.
Vero o no, è certo che ancora oggi queste birre sono apprezzatissime a Monaco, dove ogni anno viene organizzato un festival a loro dedicato.
La doppelbock è una variante più alcolica delle bock, ma non significa necessariamente che una doppelbock abbia un grado alcolico doppio rispetto ad una bock tradizionale. Le doppelbock classiche si riconoscono dal nome che finisce in -tor: Salvator, Celebrator, Optimator, Maximator…
Solo i birrifici che si trovano all’interno dei confini della città di Monaco possono servire birra all’Oktoberfest. Sono sei e seguono rigorosamente le indicazione della Legge di Purezza della Birra del 1516.
Si tratta dei birrifici storici della città nonchè tra i più famosi birrifici di tutta la Germania.
Viaggiando in Baviera non è difficile imbattersi in un birrificio aperto da centinaia d’anni.
Nella cittadina di Freising potrete visitare il birrificio Weihenstephan, che si promuove come il più antico birrificio ancora funzionante al mondo. Che sia vero o no, non si discute il fatto che le birre Weihenstephan siano tutte buonissime: weiss, dunkel, festbier, helles e birre speciali.
Un antico birrificio molto suggestivo da visitare è quello ospitato all’interno del monastero di Andechs, mentre in Franconia un birrificio da non perdere è Schlenkerla, che produce la più famosa birra affumicata tedesca.
Meritano sicuramente una menzione a parte le birre di Franconia, la regione settentrionale del land bavarese, considerata da tutti gli esperti di birra la zona della Germania più interessante da visitare.
Cosa le rende così speciali? In Franconia la produzione della birra è davvero parte integrante della cultura locale e i pub tradizionali, meno battuti dai turisti rispetto alle birrerie storiche di Monaco, conservano ancora un’aria autentica.
Ma ciò che rende uniche le birre franconi è che esse rappresentano una rarità nel panorama birraio tedesco, generalmente poco creativo.
Nei limiti imposti dalla legge di purezza del 1516, che stabilisce ingredienti e procedure ammesse per la produzione della birra, i birrifici franconi hanno saputo creare delle birre complesse, con un gusto completamente diverso rispetto a quello della classica birra bionda tedesca a cui siamo abituati. Assaggiatele e rimarrete sicuramente stupiti!
La più misteriosa e al tempo stesso la più famosa birra di Franconia è probabilmente la kellerbier, una bionda chiara tradizionalmente maturata in botti di quercia per un lungo periodo (keller in tedesco significa “cantina”, da qui il nome).
Un altro stile di birra tipico di Franconia sono le rauchbier, ovvero birre a bassa fermentazione caratterizzate da un intenso sapore affumicato. Al primo sorso di birra affumicata vi sembrerà di aver messo in bocca un pezzo di bacon!
Se volete assaggiare una birra affumicata nella sua città d’origine andate a Bamberga, considerata la patria delle rauchbier.
Pensate che lager sia un sinonimo di birra bionda? Errore. La dunkel è una birra lager, ovvero a bassa fermentazione, ma è scura.
Prima dell’avvento delle “pallide” helles era questa la birra più bevuta in Baviera ed è ancora molto popolare in Franconia, soprattutto in città come Bamberga e Kulmbach.
Il top è berla in una birreria tradizionale francone, ma se non potete permettervi un viaggio bevetela a casa vostra abbinata a un risotto ai funghi: un accostamento vincente!